Così ho letto "La legge del deserto".
Il mio giudizio? Non male ma niente di eccezionale.
Si legge bene, in modo scorrevole, l'avventura, ambientata in Medio Oriente, con gli arabi cattivissimi e i cristiani buonissimi (ma tanti dialoghi in cui si sottolinea che non è la religione mussulmana da condannare, no, sono solo certe frange estremiste, come d'altro canto ci sono le sette cristiano..quasi l'autore avesse timore di incorrere in qualche censore o temesse denunce e accuse di razzismo...ma per favore!!!) prende abbastanza, i colpi di scena non mancano ed il finale, seppur nell'essenza scontato, non lo è nei modi.
I personaggi principali sono alquanto irreali ma non per questo meno carismatici ed affascinanti però trovo che ci sia un'abbondanza di dettagli truculenti e di scene macabre, un'insistenza sulla violenza e sulla crudeltà che...non so, ma non mi convince.
Nessuna descrizione dell'Africa alla Smith, per pagine e pagine, caratteristica che non mi aveva fatto entusiasmare per "La notte del leopardo" , però, se vi piacciono i romanzi d'avventura, consiglio piuttosto l'inimitabile Andy McNab o il più ripetitivo Clive Clusser.
Per dovere di cronaca, però, sappiate che all'Alpmarito "La legge del deserto" e' piaciuto molto di più che a me.
Questo post partecipa al Venerdì del Libro di Home Made Mamma : www.homemademamma.com
Anche io ne ho tanti in casa ma sono tutti di mio marito e io non mi sono ancora avventurata nella loro lettura.
RispondiEliminaIl tuo motto di copertina mi piace molto, un po' di spirito è proprio quello che mi serve per affrontare le giornate più pesanti. lo terrò bene a mente!
Anche io ne ho tanti in casa ma sono tutti di mio marito e io non mi sono ancora avventurata nella loro lettura.
RispondiEliminaIl tuo motto di copertina mi piace molto, un po' di spirito è proprio quello che mi serve per affrontare le giornate più pesanti. lo terrò bene a mente!
Ho letto Wilbur Smith per anni . . . poi mi sono stufata (sembrano telenovelas, un sacco di personaggi da ricordare, storie e avvenimenti a non finire) . . . potrei ricominciare! :-)
RispondiEliminaCiao, Fior
Ho bellissimi ricordi dei romanzi di W. Smith nella mia "gioventù", soprattutto alcune letture estive sono rimaste storiche. Ricordo giornate intere a leggere "Il settimo papiro" e "Come il mare". Poi, quasi all'improvviso, mi sono stancata, non solo dei suoi libri, ma un po' di tutto il genere che prima adoravo (anche Ken Follett ne ha fatto le spese:-) Temo sia dovuto proprio ad una questione di età. Accidenti....
RispondiEliminaHo letto qualche libro di Wilbur Smith, ma concordo con fiordicactus, troppi personaggi da ricordare e io sono un disastro con i nomi. Però è una lettura piacevole, anche se il mio preferito è Follet!
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