mercoledì 22 gennaio 2014

A volte, come mamma, mi detesto.

Ho letto il post di Barbara, ri-bloggato da Lucia.

Calza a pennello.
Son giorni in cui mi interrogo su come organizzare i prossimi anni di scuola dell'infanzia del nano, perchè a breve dovrò iscriverlo.
Son giorni in cui mi chiedo se c'è un modo per non vivere sempre così di corsa.
Purchè non sia rinunciare al mio lavoro, che amo, e a qualunque attività fisica (che già ora è ben sacrificata) o svago e a vedere amici e parenti nel weekend.
Il nano la sera non vorrebbe mai abbandonarsi al sonno (anche se poi verso le nove e trenta di solito crolla) e la mattina non vorrebbe mai alzarsi, anche se alla fine al nido ci va felice.
Vorrebbe dormire, quanto noi, più di noi.
Invece mi ritrovo a svegliarlo, prima dolcemente poi sempre più bruscamente, presa dallo sconforto, a fargli fretta mentre fa colazione (che già non ama molto), mentre si veste / lo vesto, mentre saliamo in macchina, mentre lo preparo nell'anticamera del nido.
E lo stesso la sera.

Lo vedo soffrire per questo.

Vorrebbe giocare e deve uscire.
Vorrebbe dormire e deve svegliarsi.
Vorrebbe rimanere a giocare e deve dormire.
Vorrebbe farsi leggere ancora storie e deve chiudere gli occhi.
Vorrebbe giocare e deve lavarsi i denti e mettersi il pigiamino.
Vorrebbe continuare a lavarsi i denti e giocare con l'acqua e deve andare a letto.
Vorrebbe giocare e bisogna andare a mangiare dai nonni / fare la spesa / vedere gli amici.
Vorrebbe continuare a mangiare dai nonni / fare la spesa / vedere gli amici e deve smettere e passare ad altro.

Persino il nostro appuntamento settimanale con la palestra di arrampicata, che tanto piace a noi e al nano perchè gioca sui tappetoni con il cuginetto e si aggrappa alle prese, si trasforma sempre in una corsa al cronometro.

Sto riempiendo la sua vita di orari e doveri e mi detesto per questo.

Già ci sto stretta io (non per nulla sono perennemente in ritardo), figuriamoci lui.
E correre non mi piace per niente, neppure se periodicamente mi ci metto d'impegno per dimagrire.
Corriamo e non riusciamo mai a fare tutto, nè lui, nè io (tanto meno l'Alpmarito, ma lui non ci prova molto comunque).

Esiste una soluzione?
Io non la vedo, aiutatemi voi.

33 commenti:

  1. Presa dallo sconforto giorni fa riflettevo sulle stesse cose dicendomi che dall'indomani avrei rallentato rispettando di più il loro essere bambini. Sono un paio di giorni che cerco di tornare prima dal lavoro, dedicando dei momenti solo a loro ma francamente non so quanto durerà.

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    1. eh già, è proprio difficile farlo durare. Già inziare non sarebbe male, invece c'è sempre un imprevisto, un impegno, un problema pratico da risolvere all'ultimo..

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  2. Ahia... è un male comune. Ne sto soffrendo anche io. Una buona organizzazione può aiutare, ma finchè siamo costretti a lavorare tutti tutto il giorno (io e mio marito siamo fuori casa da mattino a sera, sempre) il tempo è poco per noi. Troppo poco. Ci vuole un giratempo, quello di Harry Potter.

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  3. Quello che scrivi credo sia un'esperienza molto comune. A me succede... anche se per la verità da tempo sto tentando di rallentare un po' i tempi. Anzitutto un dato: di fronte ad un sacco di cose fatte di corsa per fortuna i nostri bimbi ne vivono molte altre fatte con i loro tempi, per cui non dobbiamo soffermarci solo su quanto vediamo. Una seconda considerazione: rallentare ogni tanto non fa bene solo a loro ma anche a noi e se questo vuol dire fare temporaneamente una cosa in meno non significa rinunciare a, ma rinviare per ... magari anche solo per gustare meglio il presente. Io ci provo, e in certi momenti mi sento davvero meglio!
    ciao!!!

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    1. Ecco, il tuo punto di vista più realistico mi serviva..non avevo mai pensato a ciò che è a loro misura...grazie!
      Rallentare fa bene a tutti, e' vero, però quando rimando ho sempre paura di non riuscire a recuperare!

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  4. Colpita e affondata. Affronti un argomento che mi dà parecchi pensieri negli ultimi tempi. Anch'io ho la sensazione di forzare i tempi di mia figlia, di dedicarle poco tempo e io stessa sono stressata perché sono sempre di corsa, perché non basta il lavoro, dopo ce n'è sempre una: la spesa, il dottore, la banca...
    Dio benedica gli amici, i momenti di svago, di relax famigliare, ma come dici tu, a volte anche per quelli bisogna correre (noi sabato mattina abbiamo la piscina...ti lascio immaginare).
    Rispetto a te, io non ho un lavoro che amo, ce l'ho ma non lo amo e per di più è in scadenza, fra due mesi. Quindi per ora ho deciso di cercare un part time. Sarà una chimera, ma io ci voglio provare. Almeno ho la sensazione di aver fatto una scelta chiara e di tentare di fare qualcosa di concreto. Da qui a riuscirci....chissà.
    Baci

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    1. E fai bene a provarci!
      Poi, se non trovi nulla, puoi sempre cambiare strategia, mentre se fai il contrario e' molto più difficile.
      Se il mio lavoro non mi piacesse, Sarebbe senz'altro peggio!

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  5. Rallentare...bel proposito! Fra lavoro, sveglie presto e impegni, la settimana è davvero stressante per un bambino. Noi proviamo a rallentare un pò nel weekend, concedendogli quegli spazi di gioco e di nanna che solitamente vede interrotti durante la settimana e cercando di modificare un pò la nostra vita sociale, magari organizzando una cena a casa anzichè fuori. Anche noi stiamo già valutando le varie scuole d'infanzia con largo anticipo, per capire cosa sia meglio per lui sempre con la speranza di non sbagliare!

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    1. Qui le iscrizioni vanno fatte entro il 10 febbraio ma preferirebbero entro il 27 gennaio...di tempo ne ho poco!
      La scelta della materna mi sta mandando in crisi, in effetti.
      Speriamo di non sbagliare, incrocio le dita anche per te!

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  6. Ma perché ci colpevolizziamo così tanto? Non dobbiamo essere così critiche con noi stesse, che abbiamo molto a cuore il benessere dei nostri bambini. Se lo portiamo a fare arrampicata, per esempio, è per fargli fare un'esperienza piacevole : ) E' giusto rallentare un po', magari rinunciando a qualcosa, ma dimmi tu quale bambino non starebbe sveglio tutta la notte insieme la mamma a leggere e giocare? E per questo non dovremmo spegnere la lucina a un certo punto? Dài, una mamma che si fa tutte queste domande è senz'altro una mamma attenta e presente (ed è questo che rende felice il tuo piccolo!). A presto!

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    1. Forse hai ragione ma non riesco a farne a meno....grazie!

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  7. io sono la meno indicata a darti consigli, visto che a volte mi pare di spostare il pupo come un pacco postale. Quando implorante mi chiede: giochi con me? mi si stringe il cuore perchè devo sempre rispondere che no, non posso perchè devo fare x, y o z! Non sempre, ma spesso.

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    1. Come capisco!
      A volte rimando e gioco ma poi il caos mi deprime ed e ' pure peggio.

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  8. ah....e quindi vedo che la situazione non migliora neanche quando crescono.....................................

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    1. Migliora per tanti aspetti, ad esempio perché i progressi sono sempre più strabilianti e acquista maggiore autonomia e capacità di adattarsi...però i problemi rimangono, ahimè!

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  9. Questo post mi lascia un velo di tristezza che si aggiunge alla mia malinconia di questi giorni visto che è la mia ultima settimana di maternità.

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    1. O cara, scusa non volevo!!!
      Dai che il nido e' una bellissima esperienza per i cuccioli!

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  10. Oh cara sei in buona compagnia .... non è facile far coincidere tutto nè bisogna annullarsi per far solo le "loro" cose .... bisogna stare in equilibrio su un filo sottilissimo e a menoche tu non sia un funambolista temo sia impossibile cadere sempre in piedi ...

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  11. ecco…mi pare di capire che ci siamo dentro quasi tutte, anche io, che ho lasciato il lavoro a giugno e ora sono una "free-disoccupata". Stessa cosa. Vorrei darti consigli…quello che mi viene da dire, a me per prima, è di cogliere gli attimi quando si può, e se si va a letto un po' tardi per giocare…ok! senza pensare alla tragedia del mattino dopo…godersi alcuni piccoli momenti di lentezza. Ci proviamo? ci provo? :-)

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  12. Ti capisco perfettamente. Ognuna di noi fa il possibile per assecondare i ritmi dei propri bimbi evitando di stressarli troppo, dipende molto dal tipo di lavoro che si fa, dagli aiuti che si hanno a disposizione e dalla disponibilità economica. Per quanto mi riguarda, non avendo nonni vicini, conto molto sull'aiuto della tata, che mi ha consentito di non mandare le bimbe al nido e che mi accompagna la grande alla materna evitandole eccessive levatacce. Ho anche limitato il più possibile gli impegni di lavoro, senza però rinunciarvi del tutto, che sarebbe stato molto peggio per il benessere di tutta la famiglia.
    Non detestarti, sicuramente tuo figlio non lo fa!

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  13. se ti può consolare queste riflessioni le facciamo un pò tutte...il tempo sfugge sempre e con la società di oggi è un pò difficile rallentare...ma ogni tanto ci riusciamo...ci coccoliamo di più..li coccoliamo di più e poi si ricomincia....ma quei momenti sono importanti come tutte le cose che facciamo per la nostra famiglia.

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  14. Non è semplice cara rallentare i ritmi lka vita è troppo frenetica. Troppi impegni troppe ansie ma davero dovremmo ascoltare i tempi giusto per non perdere cose meravigliose che potrai vedere solo con la lentezza. Ti abbraccio

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  15. Già il fatto che ti poni tutti questi interrogativi ti rende una brava mamma... Purtroppo viviamo in un mondo frenetico e non è facile uscirne... Ma pian piano si trova il proprio equilibrio, anche se fra mille compromessi! In bocca al lupo! :-)

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  16. Su questo non ho dubbi!
    Il rpoblema è capire se le nostre priorità sono anche le sue..

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  17. Questo post avrei potuto tranquillamente scriverlo io. Stesse dinamiche,stesse sensazioni,stesso sentirsi stanche e madri cattive. Non ho soluzioni ne consigli. Solo cerco di dedicargli dei momenti solo nostri. Di gioco o di svago. Lo sport per me un'utopia. Infatti sono grassa! Noi abbiamo il mercoledì del gioco è la sera. Poi cerco di coinvolgerli mentre faccio le cose in casa. A volte è sbiancato e mi sento in colpa come te.
    Raffaella

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  18. Credo che la barca sia la stessa per tutte. E credo che ognuna trovi la sua strada nella quotidianita'. Io, ad esempio, ho spostato la sveglia sempre prima. Dieci minuti prima, e poi venti e poi mezzora. Rinunciando al sonno, alla fine ci svegliamo piu' di un'ora prima, ma la Pimpante piccola peste ha il tempo per metabolizzare il tutto. Alla sera ovviamente e' piu' stanca per cui alle nove crolla. Per il resto della quotidianita', cerco di essere io a respirare, a non farle fretta piu' del dovuto quando in realta' so che ho i minuti contati. Ho eliminato le attivita' superflue e ora sono rimasta ad avere, oltre alla scuola delle piccolotte, solo la piscina al sabato (e anche cosi' c'e' comunque da mettere pepe al sedere). Se ci si pensa, in realta', i ritmi giusti ce li hanno loro e non mi sembrava corretto rubarglieli. Non sempre e' facile, ma iniziando a piccoli passi forse ci si puo' anche riuscire.
    Coraggio <3

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