lunedì 25 marzo 2013

Il suono dell'amicizia



Nel tempo, alcune amicizie mi hanno deluso e fatto soffrire.
Ho vissuto la fine di un’amicizia come una tragedia, l’emozione amplificata dall’adolescenza, la delusione accuita dal fatto di aver dedicato anni e anni a coltivare quel sentimento, a condividere la vita, i giochi, i pensieri, i sogni, gli amori con una persona che poi ha scelto altre, non all’altezza ma più in vista, più “famose”.
Ed è stato un perdersi per mai più ritrovarsi, troppo cose non dette, non chiarite, troppi silenzi, troppi torti o presunti tali e adesso non so più neanche perchè è finita, ma so che è stato un dolore forte e ora quando la vedo non c’è più nulla, neppure rimapianto, solo indifferenza.
Altre volte, l’amicizia si è persa in scuole diverse, studi diverse, “giri” diversi, stemperandosi con il tempo, come un’acquarello bagnato dalla pioggia.
E mi è rimasto un senso di nostalgia, perchè il filo che ci uniova ci è scivolato di mano in un torrente vorticoso di impegni e conoscenze e quando ce ne siamo accorti era ormai troppo tardi, troppo difficile, o forse, semplicemente, non ci univa più nulla.
Poi ci sono le volte, tante, troppe, in cui credevo in quel sentimento più di quanto ci credesse l’altra/o e qaundo pensavi di essere importante, un amico intimo, un confidente prezioso e scopri che non lo sei, fa male, anche se sei già “grande” e di delusioni ne hai già patite.
Il fatto è che per me l’amicizia è qualcosa che dura nel tempo e non nasce mica con tutti, ma quando c’è è profonda e duratura.
Per altri, però, evidentemente no.
E allora è ancora più bello ed emozionanate scoprire che certi amici, invece, non mi hanno mai lasciata.
Ci sono stati in momenti per me cruciali, anche se forse non lo sapevano neppure che per me fosse così importante. Ci sono al di là del tempo e dello spazio.
Sono quelli amici che senti poco, ma ogni volta è come se non vi foste mai lasciati. Quelli che anche se hanno fatto scelte di vita e percorsi diversi, se sono diversi per idee e opinioni, sono uguali a te o complementari a te e vuoi loro bene, perchè loro ne vogliono a te e sai che ti conoscono davvero e ti accettano.
Sabato sera, finalmente, ho avuto a cena un’amica così e mi ha detto quello che pensavo anche io: so che non ho bisogno di chiamarti tutte le settimane per restare amici.
Ed è stato bello e piacevole e non c’era bisogno di parlare di massimi sistemi perchè il bello era essere insieme e basta, così, con i nostri nani che giocavano e interagivano e le risate “di pancia”, uno sguardo complice e tutto come 28 anni fa...quando eravamo poco più grandi dei nostri nani e ci divertivamo.
E allora, amica cara, anche se non sai neppure di questo blog, perchè mi vergogno a dire che c’è, che scrivo, che sono anche questa,, ho sentito voglia di renderti parte di questo, in qualche modo.
E forse, alla fine, a te lo dirò, che mi trovi anche qui.

14 commenti:

  1. Carissima, quanto condivido queste tue riflessioni.
    Sai una cosa buffa? Anche molti dei miei amici non sanno "del blog"!la timidezza non molla...neanche con gli anni e neanche con gli amici!;)
    A presto!

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  2. Questo post parla un pò anche delle mie esperienze...

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  3. Di delusioni così ne ho prese tante nella vita ed ho imparato a guardarle da un'altra prospettiva. Un po' anche per sopravvivere ai dispiaceri. Mi dico che quando c'erano, erano amicizie vere, che erano amici in quel momento e in quella circostanza, po' il tempo e la vita, ci ha fatto prendere decisioni e direzioni diverse. Ci siamo perse, ma quando c'eravamo, c'era amicizia vera. Che dici mi illudo a pensarla così?

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  4. @mammapiky: no, non credo. In aquel momento l'amicizia c'era di sicuro, magari non era forte quanto per te, ma c'era.

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  5. Che bello! Sono felice per la gioia che tu hai provato con questa tua amica!!
    Io come te ho sofferto per amicizie rivelatesi meno forti e vere di ciò che credessi e ho pianto lacrime amare. Però so cos'è l'amicizia VERA e ne ho parlato anche io nel mio blog, in un post intitolato "Sorelle" perchè questa persona di cui parlo è più di un'amica, è una sorella, appunto. Non "di sangue", forse, ma "di cuore" senz'altro.

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  6. anche io tengo il blog un pò per me, non c'è niente di diverso da quello che racconto vis a vis alle mie amiche, in effetti non so perchè, ma preferisco così.

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  7. con alcuni amici ci siamo persi di vista, figli, passioni diverse o semplicemente visioni diverse della vita fanno allontanare strade e percorsi.
    Poi accade qualcosa e magicamente é tutto come prima.
    Capita a me e capita a loro.
    Dipende da quanto si é costruito in passato o quanto si è condiviso.
    Adesso con clems se non esco è anche colpa mia e quando c'ero io dall'altra parte non capivo fino in fondo.
    Vabbè anche i miei sono pensieri sparsi e confusi ma ci pensavo proprio questa settimana all'amicizia.

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  8. anch'io con certe amiche non ho bisogno di sentirmi spesso, quando poi ci vediamo è come se non ci fossimo lasciate mai. ps.: anch'io non dico a nessuno del blog, è un luogo tutto mio ( e anche vostro).

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  9. @tutte: mi fa piacere che vi ritroviate un pò e ancora di più scoprire che non sono l'unica timidona che considera il blog un pò un mondo a parte..

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  10. Anche io mi ritrovo in questo post. Rifletto molto ultimamente sulle amicizie in generale...

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  11. Avrei potuto usare le stesse parole per parlare dell'amicizia.
    Quelle deluse, ferite, ma anche quelle luminose e forti.
    Ed è proprio grazie a queste che il suono dell'amicizia è così avvolgente e bello.
    Anch'io, come te, non ho detto a nessuno del blog...è il mio rifugio segreto :-)
    Mille baci

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  12. @anonimo: anche io te ne voglio tanto!!!
    @marelibera: e allora grazie di avermi fatto entrare nel tuo rifugio segreto...che bella definizione!

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