“- Il problema non
è il cibo, non è la fame a farci soffrire.
- E allora cosa?
- Il problema è che viviamo. Che troviamo
sempre quel tanto che basta per tenerci in vita e così siamo obbigati a restare in quest’inferno.”
Non credo e non
voglio credere che un simile dialogo possa davvero avvenire tra due bambini di
dieci anni.
Forse, però,
quando vivi in strada in una città come Bombay fin dalla nascita, dieci anni
valgono una vita intera.
Chmadi, il
protagonista di questo romanzo, così lirico e così drammatico nello stesso
tempo, che è “Il bambino con i petali in tasca”
di Anosh Irani, sa riconoscere i bambini orfani come lui dagli
occhi, che hanno sempre una patina di tristezza che nulla sa far passare.
Però sopravvivono,
almeno alcuni, e per questo si sentono fortunati e condannati al tempo stesso.
Chamdi soppravvive
grazie al suo passato all’orfanotrofio, dove è stato in qualche modo amato e
accudito e dove ha potuto fare scorta di sentimenti ed insegnamenti positivi.
Grazie ad essi, o
forse perchè è la sua indole, Chamdi sogna ad occhi aperti e alimenta una
speranza che non si infrangerà neppure dinnanzi alla morte di un amico, alla
violenza di un “padrone”, alla tragedia di un omicidio.
Perchè ,
nonostante tutto, il cuore di Chamdi è
buono, come quello della sua
amica Guddu, c he vola con la forza di una canzone.
La speranza, la
fantasia e l’amicizia sono paracaduti indistruttibili e
preziosi, come i petali colorati di una bungavillea.
“L’uomo ha gli
occhi chiusi ma parlotta tra sè. Anche Amma lo fa, pensa Chamdi. Una città di
così tante persone, e loro non riescono a parlare con nessuno”.
Vale senz’altro la pena di leggere questo romanzo
ma forse, se stavate programmando un viaggio in India, ve ne passerà la voglia.
O
forse no , e guarderete i bambini con altri occhi.
Questo
post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMade Mamma, http://www.homemademamma.com/category/venerdi-del-libro/
E' un titolo che mi segno, magari lo leggero tra un po', visto il periodo "in preda agli ormoni" che sto vivendo. Ma di sicuro lo farò. Grazie!!
RispondiEliminaChe proposta interessante, magari andare in India.....:-)
RispondiEliminaTemi forti, che mi fanno sempre effetto quando sono i bambini ad essere protagonisti.
RispondiEliminaDi solito evito libri troppo emozionanti e stuggenti, non mi fanno dormire la notte...però non si sa mai, lo terrò amente comunque.
Buona settimana!
PS: ho comprato Piccoli limoni gialli, sai? La scorsa volta mi hai incurisito davvero e tra un pò lo leggerò (ora ho altri testi già in lettura "programmata") e naturalmente ne parlerò in un mio venerdì del libro :-)
Conosco questo libro di fama, ne ho sentito parlare in più occasioni. Non mi sono ancora decisa a leggerlo ma ce l'ho in lista d'attesa (che diventa sempre più lunga... soprattutto dopo i suggerimenti del venerdì)...
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